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Come viene eseguito un intervento di demolizione?
A seconda della tipologia di edificio, che sia civile o industriale, delle peculiarità costruttive e dell’uso a cui è stato adibito in passato, l’intervento di demolizione attraversa alcune o tutte le fasi di seguito descritte.
01
MESSA IN SICUREZZA DEL CANTIERE
Il cantiere viene allestito e delimitato sulla base di quanto redatto nel PSC (Piano Sicurezza di Coordinamento), che delinea le misure di prevenzione da adottare per le attività che verranno svolte nel cantiere specifico.
02
STRIP-OUT
Durante la fase di Strip-out l’edificio viene svuotato preventivamente da tutti i materiali estranei alle mere strutture edilizie, quindi mobilia, infissi, pavimentazione, materiale in cartongesso o impianti. Il materiale rimosso può quindi essere analizzato, caratterizzato in base al codice CER (Codice Europeo Rifiuti) e distribuito in cassoni disposti all’interno del cantiere. Questa tecnica ha anche lo scopo finale di identificare l’eventuale presenza di sostanze potenzialmente pericolose che necessitano di essere smaltite con maggior precisione e cura e seguendo un iter di procedure ben specifico. Tutto questo consente il corretto recupero dei materiali, nella piena logica dell’economia circolare, avvantaggia anche l’impresa nel permetterle una demolizione sicura e volta allo stesso tempo alla prevenzione nell’intercettare sostanze che possano inquinare l’ambiente e arrecare danni alle persone.
03
BONIFICA
Una volta restituito l’involucro murario, si passa all’eventuale fase di bonifica. Questa fase è strettamente correlata allo Strip-out, tanto che talvolta lo precede. La bonifica comporta principalmente la rimozione e smaltimento di materiale pericoloso quale amianto MCA (Materiali Contenti Amianto), eternit o FAV (Fibre Artificiali Vetrose). Le FAV sono tra i materiali commercialmente più usati, specie dopo il divieto di utilizzo dell’amianto e si possono dividere in 3 gruppi
- FIBRE ARTIFICIALI VETROSE NON CANCEROGENE – CATEGORIA 1
- FIBRE ARTIFICIALI VETROSE CANCEROGENE – CATEGORIA 2
- FIBRE ARTIFICIALI VETROSE CANCEROGENE – CATEGORIA 3